Prevenzione Pediatrica

SIGILLATURE

Intorno ai 5-6 anni erompono in arcata i primi denti molari PERMANENTI.
Le superfici masticatorie dei molari hanno profondi solchi al cui interno la placca batterica può infiltrarsi e rimanere intrappolata, caratteristica anatomica che fa risultare queste aree fortemente esposte al rischio di carie, nonostante una corretta igiene orale.
Erompendo in un’età in cui è massimo il consumo di zuccheri e spesso sono insufficienti le manovre di igiene orale, sono quelli che subiscono le più precoci e gravi lesioni cariose.
La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato come il sigillo prevenga l’insorgenza delle carie in tali sedi o quantomeno ne limiti l’estensione (Effetto Barriera), e come, riducendo la carica batterica locale, si riduca il rischio cariogeno sugli altri elementi dentari.
La sigillatura viene eseguita mediante l’applicazione di una resina fluida sui solchi e successivamente fatta indurire mediante lampada a raggi ultravioletti.
Una volta applicato, il sigillante impedisce alla placca batterica di penetrare dentro.
La sigillatura è una pratica assolutamente indolore ma richiede la più attenta collaborazione del bambino, per consentirne una corretta esecuzione e successiva funzione.

FLUOROPROFILASSI

Il Fluoro, minerale presente in natura, è direttamente coinvolto nella mineralizzazione dello smalto: i dati scientifici di cui disponiamo confermano l’osservazione già nota da anni per cui l’incidenza di carie in popolazioni che utilizzano acqua ricca in fluoro è minore rispetto a chi utilizza acque che ne sono carenti.
Infatti lo smalto protetto dal fluoro si dimostra più resistente all’attacco degli acidi prodotti dai batteri della placca dentale.
Tuttavia è bene sapere che il fluoro deve essere assunto in giuste dosi, onde evitarne un eccesso, che al contrario provocherebbe un indebolimento dello smalto.
Pertanto, in occasione della prima visita, e delle successive, cercheremo conoscere il quantitativo di fluoro presente nell’acqua che si beve, per poter programmare correttamente l’eventuale integrazione farmacologica di fluoro ed evitare quindi un dannoso sovradosaggio.
Le linee guida che noi seguiamo sono quelle edite dall’ Associazione Britannica per lo studio dell’Odontoiatria di Comunità, e dal Ministero competente in Italia (per riferimenti bibliografici: Br Dent J 1997; 182: 6-7 – Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali: Linee guida nazionali 2008 per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva)

Oltre al fluoro assumibile per bocca, e quello presente nei dentifrici, esiste una forma di fluoro in gel che è possibile applicare con cadenza semestrale presso lo studio; esso garantisce una protezione più a lungo termine.
L’applicazione topica di fluoro è anche consigliata in età adulta per favorire la rimineralizzazione di zone demineralizzate dei denti (attacco da parte di bevande o cibi acidi) e per problemi di sensibilità.

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