La psoriasi è una malattia prevalentemente cutanea che si manifesta con ipercheratosi in sedi specifiche (cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, mani e piedi); essa può presentare complicanze in altri distretti quali le articolazioni, configurando il tipico quadro di artrite psoriasica.
In Italia colpisce circa l’ 1-3 % della popolazione.
Recentemente è stato trovato un legame statisticamente significativo tra psoriasi e parodontite.
In uno studio scandinavo condotto dall’ Università di Oslo, sono stati confrontati due campioni di popolazione di 150 persone: nel primo gruppo di studio confluivano pazienti affetti da psoriasi, nel secondo pazienti non affetti.
Si è potuto notare che in ben 121 dei 150 pazienti affetti da psoriasi, si potevano evidenziare un numero inferiore di denti e una maggiore distanza tra la giunzione smalto-cemento e la cresta alveolare, uno degli indicatori più validi e comunemente utilizzati per valutare la perdita ossea tipica della parodontite.
La causa pare essere genetica, legata all’iperfunzione di un recettore presente sulle membrane delle cellule epiteliali, che provocherebbe un’aumentata risposta infiammatoria in seguito ad infezione batterica.
E’ possibile ipotizzare, dunque, che un tratto genetico che condiziona l’espressione di questi recettori possa predisporre alcuni soggetti contemporaneamente alla psoriasi e alla malattia parodontale.
Per questo motivo valutare in anamnesi se il paziente sia affetto da psoriasi ci può aiutare a valutare il rischio del paziente in merito alla malattia parodontale, al fine di poterla meglio prevenire e curare.
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